Alcuni spunti per la rifondazione dell’Ue:
“La Testa”: il processo di integrazione europea deve portare alla realizzazione di un sistema politico che funzioni al proprio interno per tutelare e valorizzare le identità locali e nazionali e verso l’esterno per creare un “polo di forza” in grado di competere con le altre potenze globali (Usa e Cina in primis). Non è accettabile per l’Europa rassegnarsi a un ruolo di subalternità politica, commerciale o culturale rispetto ad altre attori internazionali. Per questo motivo serve una proposta politica che guarda all’Europa innanzitutto sia come ad uno spazio geopolitico unitario e sia come ad uno spazio di civilizzazione contraddistinto da valori specifici.
“Il Corpo”: l’Unione europea è un’organizzazione unica al mondo. Purtroppo, per diverse ragioni, questa organizzazione si sta allontanando da ciò a cui aspiravano i padri fondatori e, pertanto, l’Ue deve essere modificata in profondità – se non addirittura completamente ripensata – rimettendo la politica, i popoli e le comunità locali al centro del progetto d’integrazione. L’Europa unita che vogliamo è quella che si occupa delle grandi cose. È l’Europa che riesce a mettere insieme le migliori idee e finanzia la loro realizzazione. È l’Europa che raggiunge i più alti standard tecnologici, che vuole essere indipendente e che non ha paura di guardare al futuro. È l’Europa che, grazie al suo valore aggiunto, migliora concretamente la vita quotidiana dei suoi cittadini.
“Lo Spirito”: riconoscere senza indugi le nostre radici comuni: ellenistiche, romane e cristiane. Bisogna dare all’Europa un’anima e contrastare il processo di secolarizzazione relativista e gli eccessi del sistema liberal-liberista a guida tecnocratica e finanziaria che contraddistinguono l’attuale sistema politico ed economico.
Proposta: dopo le elezioni europee di maggio proporre la convocazione di una conferenza intergovernativa per riscrivere i Trattati su cui si fonda l’Ue con l’obiettivo di creare un’Unione Politica e non solo economica e monetaria. Bisogna dare vita ad un’Europa confederale, in cui il ruolo e la dignità degli Stati non debba essere svilito e mortificato nel nome di interessi globali, ma valorizzato nell’ottica di una collaborazione fra le diverse Nazioni del continente consapevoli di avere un destino comune.
A.G.